Vincenzo Cipolletta: si passavano intere giornate nei negozi di dischi a chiacchierare e soprattutto ad ascoltare

Oggi intervistiamo Vincenzo Cipolletta: vincitore del PREMIO FACENIGHT 2017.

Ciao Vincenzo, allora, le piccole radio locali, dove hai esordito nel settore sin da giovanissimo, possiamo dire siano state la tua palestra musicale e di formazione. Da allora è cambiato o meno il tuo approccio alla musica? C’è qualcosa che ti appassiona in particolare?
All’inizio, con un amico, proponevo semplicemente musica rock. Ho cominciato in radio per gioco. Ma già dagli esordi, il settore si è rivelato molto stimolante anche perché era emozionante trasmettere ed ascoltare quella musica che realizzavo in radio. Tieni conto che all’epoca il genere che proponevo era di nicchia. Ed era favoloso il fatto di essere libero di proporre quello che volevo, senza vincoli né costrizioni. Sai, In quegli anni di vinili si aspettavano le uscite di nuovi gruppi o le novità proposte da band già affermate od emergenti, proposte da pusher di fiducia (parlo di musica, meglio precisare). Insomma esisteva un’attesa rituale: si passavano intere giornate nei negozi di dischi a chiacchierare e soprattutto ad ascoltare. Ricordo ancora la sensazione di tornare a casa con una busta piena di vinili da ascoltare, che poi custodivo come fossero delle creature. Tutto questo, ovviamente, appartiene al passato, a quando è cominciato il mio percorso come dj.

Cosa ricordi di quegli anni in particolare e come ha influito la musica house nel tuo percorso?
L’inizio del genere house risale ad un’epoca successiva al mio avvicinamento alla musica. In quegli anni facevo radio per passione e per il piacere di comunicare qualcosa attraverso le canzoni, realizzando programmi che erano da club e non prettamente da house o dance in senso stretto. Mi riferisco alla metà degli anni 90. All’avvento della musica house sono rimasto sorpreso e poi folgorato da questo genere, al punto da cambiare la mia visione del club. Così cominciati a frequentare i protagonisti di quel settore e ne rimasi colpito.

Cosa ti colpì in particolare?
Rimasi sorpreso da alcuni dj italiani che, musicalmente parlando, mi impressionarono non poco. Mi colpivano in particolare la trasversalità e l’ecletticità di ciò che proponevano e così mi sono trovato anche io dietro ad una consolle, grazie alle opportunità che mi sono state date. Da qui è partito il mio modo di approfondire alcune scelte musicali anche non strettamente dance. E così ho cercato di proporre musiche di mondi diversi durante le mie serate.

Sei dj, art director, poi è arrivata la musica elettronica. Cosa ti ha ispirato e che progetti hai?
La musica elettronica in realtà ha sempre fatto parte del mio percorso musicale. Per quanto mi riguarda, non c’è un solo e specifico genere che mi abbia ispirato finora ma le mie proposte provengono dall’insieme delle musiche che ascolto sin dagli esordi, le quali influiscono poi sulle mie scelte. Di sicuro, ci sono dei momenti della vita in cui alcune esperienze personali ed alcuni cambiamenti dei generi (tra virgolette) ti emozionano o ti influenzano di più. In senso generale però posso dire di aver creduto in un worlwild e in un meltin pot, realizzato però sempre con criterio.

Che progetti hai per il futuro?
Nel mio futuro ci sono delle collaborazioni con radio web e con diverse piattaforme. Alcuni progetti li ho appena messi in cantiere, ad altri sto lavorando da un paio di anni, come il programma Zona de Frontera o ZdF: in pratica è il racconto di quello che ascolto da quando ero piccolissimo, il racconto del mio viaggio musicale e della mia formazione che va dalla musica classica all’elettronica. Un viaggio che raccoglie ciò che mi piace ascoltare tra vecchio e nuovo passando per un ritorno alle origini. Il programma radio si può ascoltare su https://www.facebook.com/raccontodiunviaggio/# #Zona De Frontera https://www.mixcloud.com/zonadefrontera. Approfitto per ringraziare Helen Tesfazghi e Gaetano Savio che sono stati fondamentali per la realizzazione del progetto Zona de Frontera. Chiudo ringraziando tutti quelli che ho avuto modo di conoscere in questi anni che mi hanno dato fiducia e soprattutto ringrazio la musica, vero motore della mia vita. And Beat goes on…Peace

Autore: Tommy Totaro

error: I contenuti del sito sono protetti!