Sara Scarabino è la vincitrice del premio Facenight 2017 per la categoria “best dj girl”. Il 13 maggio prossimo sarà tra i 19 protagonisti del tributo a Frankie Knuckles, che prenderà forma a Napoli all’interno dell’evento Discodays.
Intervista a cura di Tommy Totaro
Com’è iniziata la tua passione per la musica?
Il mio avvicinamento alla musica si può dividere in due fasi. La prima risale a quando avevo 13 anni, quando un po’ “costretta” da mamma cominciai a suonare il pianoforte. In realtà non l’ho mai amato, ma ho imparato per accontentare i miei. Il maestro veniva a casa a dare lezioni a me e mia sorella e spesso facevo cadere di proposito i libri di solfeggio dietro il piano per evitare le parti più noiose degli incontri.
L’avvicinamento alla musica più recente lo ricollego, invece, ad un programma di Radio Montecarlo, che mi piaceva tantissimo. Non ricordo precisamente il periodo, forse, il 2004 o 2005. Lo conduceva Kay Rush ed era orientato unicamente verso i miei generi musicali preferiti: deep house, soulful house e house. Oggi, ho tutte le compilation di Kay Rush ed è rimasta per me un mito, pur essendo uscita un po’ di scena.
Mi appassionai in modo smisurato a questi generi, tanto che iniziai subito a pensare di imparare a proporre (qualcuno direbbe “suonare”) questo tipo di musica nei luoghi dove solitamente si ascoltava un genere un po’ più duro…
Come definiresti il tuo genere?
House o house declinata nei suoi sottogeneri “deep e soulful”. Elegante, ma allo stesso tempo che ti fa muovere, ritmata ma al contempo rilassante, che funziona in qualunque contesto, sia per le persone che hanno voglia di muoversi sia per chi desidera solo ascoltare musica e intrattenersi senza ballare. Questo è il concetto che preferisco, scelgo e propongo perché mi piace più di tutti e rispecchia l’idea di musica che si può sia ballare ma anche solo ascoltare.
I tuoi club preferiti?
In assoluto, una realtà parigina: il Djoon. Lo adoro e ci vado spesso. È tra i Soulful club più famosi d’Europa.
Restando in una dimensione locale, premesso che attualmente sono un po’ scomparse l’idea, la realtà e la cultura del Club, i posti che apprezzo molto, sia per location che per come sono strutturati architettonicamente e anche per il mood e l’atmosfera, al momento sono due: il Rehub a Baronissi, ex fabbrica dismessa e riadattata, molto industrial; e il Movimento, un piccolo club scoperto di recente a Caserta: set up, qualità del suono e organizzazione top, essenziale, raccolto, con poche luci, come deve essere un club e con la consolle a strettissimo contatto col dancefloor come piace a me.
Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Ne ho più di una e le distinguerei in due “filoni”: le figure cui mi ispiro per la musica che propongo e quelle che seguo perché mi affascina il loro modo di porsi, lo stile in consolle, l’outfit… In una parola, il “personaggio”.
Oltre Kay Rush, cui mi sono ispirata per quanto riguarda le scelte e l’orientamento musicale, tra le dj che seguo e cui mi ispiro per la seconda motivazione cito tra le prime Cinthie e Sam Divine, poi La Fleur e Carola Pisaturo… con pochi fronzoli dal punto di vista dell’outfit e del modo di apparire, ma che trasmettono carica e trasporto per ciò che propongono al dancefloor restando sempre rigorose ed eleganti.
Come ti relazioni con i dj? Hai avuto qualche difficoltà, magari, perché donna?
Ad oggi nessuna difficoltà particolare. In generale essendo un mondo per lo più maschile ho sempre trovato massima accoglienza e la giusta dose di rispetto.
Le colleghe e i colleghi che ammiri?
Tra i dj, beh al primo posto c’è il mio amico, dj e producer, Giovanni Damico. Dovendo citare anche un nome per quanto riguarda la sezione “colleghe”, restando nell’ambito delle mie fonti d’ispirazione citerei nuovamente Cinthie.
I posti più cool del momento, secondo te?
Come dicevo prima, rispetto ad un po’ di anni fa, i contesti e le location per creare situazioni da club sono diminuite fino quasi a scomparire. Nonostante questo, tra i party/posti più cool al momento, per quanto riguarda la musica e l’atmosfera che si respira, citerei quattro realtà: la dimensione creata nel progetto 180 gr da Enzo Iannece, il party “L’appuntamento” al Movimento Club di Caserta, il CaFee Street45 a Torre del Greco e ultimi, ma non per importanza, i party più “sentiti” e seguiti del momento: Nehum.
Dove ti piacerebbe esibirti?
Senza ombra di dubbio al Djoon… anche se so che è un desiderio non facilmente realizzabile!!! Ma anche la consolle di un Nehum party non mi dispiacerebbe affatto, così come in un mercato, magari della mia città, per 180 gr.
La Top Five di Sara Scarabino
1) Ziggy Funk Feat. Taliwa – Everyday (Yass classic mix)
2) Giovanni Damico – Look At You (Sugar Bomb)
3) Rocco & C. Robert Walker – I Love The Night
4) Kerri Chandler – Mommy What’s a record
5) Rocco and C. Robert Walker – Hard Time For Lovers (Main Mix)