Cosa fa un barman quando far sorridere e regalare un po’ di relax con le sue creazioni? Continua a lavorare, così quando i locali potranno tornare ad essere luoghi d’incontro e di piacevoli chiacchiere notturne ci siano belle novità, al bancone e non.
di Tommy Totaro
“I classici non moriranno mai. Con il caldo mojito e caipirina torneranno ad essere protagonisti. Ma io, che al mojito ho dedicato un intero libro, sto producendo Barancli, un gin 100% friulano, come me. In italiano Barancli vuol dire ginepro. Questo gin rispecchia la mia personalità e le me origini”, racconta Michele Piagno, barman friulano di alto livello, esperto, tra l’altro di mixologia molecolare. Non ancora 40enne, è figlio d’arte. Con la sua famiglia di ristoratori, gestisce l’Enoteca Vecchia Pretura, a Codroipo (UD).
Sarà anche maggiore l’attenzione per la qualità di ciò che beviamo. “Avremo tutti probabilmente un po’ di soldini in meno e per questo cercheremo di spendere meglio”, continua Michele Piagno. “Credo che chi frequenterà i locali preferirà drink particolari e prodotti di nicchia, che non dovranno essere sempre inaccessibili ovvero molto cari. Chi ama la birra, la vorrà birre spillate come si deve. Avremo tutti probabilmente un po’ di soldini in meno e per questo cercheremo di spendere meglio”.
Ma chi è Michele Piagno?
Brand Ambassador Mixò Italy, nel 2019 ha pubblicato “El Señor Mojito”, un libro di 51 ricette in cui, mentre racconta l’origine del cocktail a base di lime e rhum, svela i segreti del barman perfetto. Nell’inverno 2020 lavora poi al lancio di Barancli, gin al ginepro, 100% friulano, proprio come lui.
“Barista, barman, bartender… in fondo sono tutti sinonimi. Chi sta dietro a un bancone deve soprattutto saper ascoltare e regalare un po’ di serenità a chi viene a rilassarsi in un locale”, spiega Michele Piagno, un professionista che punta da sempre su creatività ed eccellenza senza prendersi troppo sul serio.
Nel 2011 ha ideato Glow Sweet & Sour Mix, un liofilizzato divenuto brevetto mondiale per cocktail fluorescenti e si occupa da tempo anche di formazione: già dal 2007 è master trainer e collabora con Flair Academy Milano e con la Federazione Baristi Italiani.
Nel 2013 ha curato con il giornalista Claudio Burdi il libro “100 cocktail light e contemporanei”, mentre nel 2014 ha collaborato con il celebre chef Terry Giacomello de l’Inkiostro a Parma (già al fianco di Ferran Adria a El Bulli) per la specializzazione e lo studio del concetto “Drink & Food”.
Successivamente, ecco un progetto di food pairing con Norbert Niederkofler, lo chef tristellato del St. Hubertus di San Cassiano (BZ) e poi un altro progetto con Nicola Pepe, vincitore di Hell’s Kitchen Italia 2018.
Tra le collaborazioni con i brand, ecco Redbull (Canambassador) e San Bitter, per cui ha creato drink abbinati ai finger food della campagna pubblicitaria “Intervalli Italiani”. Suoi anche i drink studiati per Brouwerij Van Steenberg, uno dei più rinomati birrifici delle Fiandre che lo ha scelto per esaltare la sua birra più prestigiosa, la Gulden Draak. Infine, nel 2012 è stato Brand Ambassador Perrier.