Alla Fiera di Monaco, High End, appuntamento must per il settore, ha ricevuto circa 80 offerte da parte di distributori di altrettanti Paesi che per ora hanno prenotato i primi cento esemplari. E infine, a gennaio prossimo, sarà presentato alla Grande Fiera internazionale dell’elettronica di consumo, Ces, di Las Vegas, ospite gratuito nel padiglione delle start up innovative. Parliamo di “On”, acronimo di antico e nuovo, nome del giradischi inventato dal napoletano Giuseppe Pinto.
Di antico c’è il giradischi, di nuovo tutto il resto: il materiale, a esempio, poiché il braccio è in fibra di carbonio, il mobile è in corian bianco e la parte superiore in legno. Ma soprattutto è innovativa la meccatronica: compatibile con sorgenti analogiche, digitali ad alta definizione, fibre ottiche, collegabile al computer e con bluetooth.
Romantica la storia. Giuseppe Pinto è un giovane trentenne del centro storico di Napoli (rione Materdei) che dai nonni eredita la passione per invenzioni e apparati radio, mentre dall’amico dei nonni, ingegnere meccanico, impara a costruire. Cosicchè nel sottoscala di Materdei allestisce un laboratorio multifunzioni: centro di assistenza, studio di registrazione e, nel tempo libero, fabbrica di invenzioni. Del nuovo giradischi Giuseppe realizza un primo disegno, mette mano alla parte elettronica. Sta per costruire il prototipo. Ma si ferma. Decide infatti di farsi dare un mano da un amico designer per migliorare l’estetica. E per le tecnologie, sta rivedendo il progetto quando incontra Angelo Punzi. Il patron della Gma di Giugliano, azienda che produce apparati per navi, auto e aerei, e conosciuto nel Napoletano come un nuovo “ Adriano Olivetti” a cui piace sostenere la formazione dei giovani e favorire la nascita delle strat up. Non ci vuole molto a Giuseppe l’inventore per convincere Punzi a sostenere il suo progetto. Così il laboratorio di Pinto si trasferisce da Materdei alla Gma dove, perfezionata la componente meccatronica del progetto, viene anche avviata la produzione dei primi 300 giradischi On con un investimento iniziale di circa 350 mila euro. «Siamo partiti soli – spiega Punzi – poichè è nel nostro Dna sostenere i giovani e puntare sull’innovazione. D’ora in avanti cercheremo di farci affiancare da una banca sopratutto per ricevere finanziamenti finalizzati a operazioni di marketing e comunicazione>.
Ora On è in produzione e per Natale a massimo sarà nelle vetrine in Italia e all’estero.
Fonte: IL SOLE 24 ORE