Se fosse una dimora, sarebbe un castello. Se fosse un colore sarebbe, senza alcun dubbio, il nero. Se fosse un’auto, invece, sarebbe una fiammante fuoriserie. È Lee Van Dowski, al secolo Renaud Lewandowski, artista francese ma svizzero d’adozione, protagonista assoluto del prossimo appuntamento griffato ClubbingZone.
Penserà lui, ovvero il principe oscuro della musica elettronica europea, a movimentare il dancefloor dell’Arenile di Bagnoli (Napoli) per il periodico rendez vous dedicato agli amanti della musica underground.
La “regale” qualifica pare si debba ai suoi particolari deejay set, intrisi di atmosfere dark che si aprono sovente a sonorità più deep e funk. Uno “strano” modo di suonare che risente delle influenze che l’artista ha assorbito in gioventù ascoltando rock e hip hop.
La carriera di Van Dowski comincia, infatti, in maniera decisamente inconsueta. Si racconta che dopo aver partecipato a un noto rave francese all’aperto, abbia assistito a una strepitosa performance ad opera di una giovanissima Miss Kittin e fortemente impressionato da quell’esperienza sia tornato a Ginevra, in Svizzera, per intraprendere gli studi di Sound Engineer.
La sua determinazione viene accompagnata da una laurea nel settore e da una serie di apparizioni sulle maggiori consolle dei maggiori Club della città.
Tra il 2004 e il 2013 è stato uno degli artisti più rappresentativi dell’etichetta discografica Cadenza Records e ha seguito il tour Vagabundos di Luciano in giro per il mondo. Allo stesso tempo ha prodotto un numero impressionante di EP per le maggiori Label del settore quali: BPitch Control, Wagon Repair, Bedrock, Suara, Rekids, Noir, Cocoon e Rebellion, solo per citarne alcune. Oggi Lee è uno degli artisti più rinomati del panorama della musica elettronica globale.
Tommy Totaro